Teologia biblica A.T. – N.T.: «Nascere e rinascere. Spunti biblici per rinnovare il paradigma antropologico della condizione umana»

FTIS – Specializzazione
Licenza

Teologia biblica A.T. – N.T.: «Nascere e rinascere. Spunti biblici per rinnovare il paradigma antropologico della condizione umana»
Codice Insegnamento: S-18TB04
Anno di corso: Discipline a scelta
Tipo di insegnamento: OBBLIGATORIO
Crediti: 3
Ore: 24
Lingua in cui viene erogato il corso: Italiano
Metodo di insegnamento: Didattica formale/lezioni frontali
Tipo di esame: Prova Orale

Indirizzi

  • Teologia Fondamentale
  • Teologia Sistematica
  • Studi Biblici
  • Teologia Morale
  • Teologia Pastorale
  • Teologia Spirituale
Docenti

Obiettivo:
Programma:

Intento del corso è quello di recuperare il nascere come cifra dell’umano – clamorosamente rimossa e obliterata dal pensiero dell’epoca moderna, refrattaria al «dono dell’origine» (R. Mancini) e solo recentemente ritornato all’attenzione dei filosofi (cfr. S. Zucal) – per cui «l’uomo è un nascente, prima che un mortale». Avremo così modo di concentrarci sul vissuto della nascita/generazione secondo le più significative testimonianze bibliche di Antico e Nuovo Testamento: quelle circa la nascita come benedizione e promessa, come pure quelle che la denunciano come un «inconveniente» (Ger, Gb, Qo), fino alla teologia giovannea dove assurge ad una ben nota cifra simbolica (ri-nascita, ri-generazione, rigenerazione, vita [eterna]) che ne investe l’intero orizzonte teologico. Ne risultano interessate: l’antropologia teologica (Gv 3,1ss. con Nicodemo ammiratore notturno di Gesù, in cammino verso un discepolato diurno: Gv 7,51; 19,38-42; ma cfr. 1Gv 3,9; 5,18-20) – con tanto di irriducibile istanza etica (1Gv 4,7–5,4) –, l’ecclesiologia (Gv 16,21-23), ma più radicalmente in primo luogo la stessa cristologia (Gv 1,1-5 e 1,13 nella lectio patristica al singolare; 18,37-38; 1Gv 5,18-20), e quindi la soteriologia (nel segno della vita eterna, accessibile attraverso la fede), la pneumatologia, e perfino la demonologia (Gv 8,44; 1Gv 3,7-10). Pure la teo-logia e la spiritualità (soprattutto con la dottrina dei sensi spirituali, cui il QV offre uno speciale contributo) ne restano segnate. Non mancherà un confronto religionistico, portato soprattutto sul fronte del Corpus Hermeticum, che avanza una intensa istanza di rinascita. L’intento sarà quindi di riscoprire qualcosa della ricchezza di questo theologoumenon che promuove un’umanità e un’ecclesialità filiale, e quindi fraterna.


Avvertenze:

Intento del corso è quello di recuperare il nascere come cifra dell’umano – clamorosamente rimossa e obliterata dal pensiero dell’epoca moderna, refrattaria al «dono dell’origine» (R. Mancini) e solo recentemente ritornato all’attenzione dei filosofi (cfr. S. Zucal) – per cui «l’uomo è un nascente, prima che un mortale». Avremo così modo di concentrarci sul vissuto della nascita/generazione secondo le più significative testimonianze bibliche di Antico e Nuovo Testamento: quelle circa la nascita come benedizione e promessa, come pure quelle che la denunciano come un «inconveniente» (Ger, Gb, Qo), fino alla teologia giovannea dove assurge ad una ben nota cifra simbolica (ri-nascita, ri-generazione, rigenerazione, vita [eterna]) che ne investe l’intero orizzonte teologico. Ne risultano interessate: l’antropologia teologica (Gv 3,1ss. con Nicodemo ammiratore notturno di Gesù, in cammino verso un discepolato diurno: Gv 7,51; 19,38-42; ma cfr. 1Gv 3,9; 5,18-20) – con tanto di irriducibile istanza etica (1Gv 4,7–5,4) –, l’ecclesiologia (Gv 16,21-23), ma più radicalmente in primo luogo la stessa cristologia (Gv 1,1-5 e 1,13 nella lectio patristica al singolare; 18,37-38; 1Gv 5,18-20), e quindi la soteriologia (nel segno della vita eterna, accessibile attraverso la fede), la pneumatologia, e perfino la demonologia (Gv 8,44; 1Gv 3,7-10). Pure la teo-logia e la spiritualità (soprattutto con la dottrina dei sensi spirituali, cui il QV offre uno speciale contributo) ne restano segnate. Non mancherà un confronto religionistico, portato soprattutto sul fronte del Corpus Hermeticum, che avanza una intensa istanza di rinascita. L’intento sarà quindi di riscoprire qualcosa della ricchezza di questo theologoumenon che promuove un’umanità e un’ecclesialità filiale, e quindi fraterna.


Bibliografia:

R. Vignolo, La “confessione antropologica” di Sap 7,1-6, anticamera della preghiera per la Sapienza, in L’intelletto cristiano. Studi in onore di mons. Giuseppe Colombo per l’LXXX compleanno, Glossa, Milano 2004, 277-300; Id., La seconda nascita è dall’alto (Gv 3,1-21). Accoglienza cristologica e rigenerazione filiale secondo il Quarto Vangelo, in P. Sequeri (ed.), Esteriorità di Dio. La fede nell’epoca della “perdita del mondo” («Aesthetica» 5), Glossa, Milano 2010, 27-68; Id., Nascere/rinascere: un paradigma spirituale neotestamentario, in G. Angelini et al., Nascere e rinascere. Lo Spirito come verità della carne (Sapientia 52), Glossa, Milano 2011, 185-234; Id., I sensi spirituali nel Quarto Vangelo: paradigmi di fede accogliente e rigenerante, in A. Montanari (ed.), I sensi spirituali tra corpo e Spirito (Sapientia 59), Glossa, Milano 2012, 95-132; Id., Isaia 7,14. Una lettura ermeneutica della profezia dell’Emmanuele, «Credere oggi» XXXVII n. 6 (2017) 67-85.

S. Zucal, Filosofia  della nascita (Filosofia 83), Morcelliana Brescia, 2017.

Ermete Trismegisto, Corpo ermetico e Asclepio, SE edizioni, Milano 2006; A.-J. Festugière, La Révélation d’Hermès Trismégiste, Les Belles Lettres, Paris 1944-1954 (4 voll.); ristampato in 1 vol., ibidem, 2006.

M. Vellanickal, The Divine Sonship of Christians in the Johannine Writings (AnBib 72), Biblical Insti­tute Press, Rome 1977; Th. Söding, Wiedergeburt aus Wasser und Geist. Anmerkungen zur Symbolsprache des Johannesevangeliums am Beispiel des Nikodemusgesprächs (Joh 3,1-21), in K. Kertelge (ed.), Metaphorik und Mythos im NT (QD 126), Freiburg 1990, 168-219; Id., Wiedergeburt II. Bibl.-theol, LThK 3 10 (2001) 1148 ss.

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