Storia della teologia – II: «Il movimento ecumenico (1960-1999): lo sviluppo storico e i presupposti teologici” (II)»

FTIS – Specializzazione
Licenza

Storia della teologia – II: «Il movimento ecumenico (1960-1999): lo sviluppo storico e i presupposti teologici” (II)»
Codice Insegnamento: S-18STTH2
Anno di corso: Discipline a scelta
Tipo di insegnamento: OBBLIGATORIO
Crediti: 3
Ore: 24
Lingua in cui viene erogato il corso: Italiano
Metodo di insegnamento: Didattica formale/lezioni frontali
Tipo di esame: Prova Orale

Indirizzi

  • Teologia Fondamentale
  • Teologia Sistematica
  • Studi Biblici
  • Teologia Morale
  • Teologia Pastorale
  • Teologia Spirituale
Docenti

Obiettivo:

Dopo aver studiato nella prima parte del corso le fasi iniziali dello sviluppo del movimento ecumenico, a partire dalla Conferenza Missionaria Internazionale di Edimburgo (1910), fino alla vigilia del Vaticano II, nella seconda parte il corso intende presentare gli sviluppi in campo ecumenico che hanno segnato la seconda metà del XX secolo. Un rilievo particolare spetta alla adesione della Chiesa cattolica al movimento ecumenico, maturata nel Concilio Vaticano II, e ai fatti nuovi che la sua presenza ha portato nelle relazioni tra le confessioni cristiane. Al tempo stesso saranno considerati gli orientamenti definiti e le iniziative attuate nel medesimo periodo dal Consiglio Ecumenico delle Chiese.


Programma:

Con il Concilio Vaticano II la Chiesa cattolica compie una revisione del giudizio pronunciato in precedenza sulle iniziative del movimento ecumenico e pone le basi per la sua partecipazione allo sforzo di dialogo e di riconciliazione avviato all’inizio del Novecento dalle Chiese protestanti e anglicane. La prima parte del corso sarà dedicata all’approfondimento dei processi che alla vigilia del Vaticano II e durante il suo svolgimento hanno portato a riconoscere il tema ecumenico come parte dell’agenda conciliare, a rivolgere alle chiese cristiane l’invito a inviare osservatori delegati per assistere ai lavori conciliari, al dibattito conciliare sui temi decisivi per la comprensione delle relazione tra la Chiesa cattolica e le Chiese cristiane e alla sintesi della visione cattolica dell’ecumenismo formulata nel decreto Unitatis redintegratio. Nella seconda parte del corso sarà preso in esame anzitutto lo sviluppo dell’attività del Consiglio Ecumenico delle Chiese negli anni del Vaticano II e nei decenni successivi, mettendo in luce i temi centrali che hanno dominato il dibattito e, in particolare, l’orientamento della riflessione ecclesiologica all’interno della Commissione Fede e Costituzione, che a partire dal 1968 ha visto anche la presenza di rappresentanti della teologia cattolica. Saranno infine considerati, dal punto di vista del metodo e dei risultati conseguiti, i dialoghi bilaterali avviati dalla Chiesa cattolica con le grandi famiglie confessionali, fino alla firma nel 1999 della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione.


Avvertenze:

Con il Concilio Vaticano II la Chiesa cattolica compie una revisione del giudizio pronunciato in precedenza sulle iniziative del movimento ecumenico e pone le basi per la sua partecipazione allo sforzo di dialogo e di riconciliazione avviato all’inizio del Novecento dalle Chiese protestanti e anglicane. La prima parte del corso sarà dedicata all’approfondimento dei processi che alla vigilia del Vaticano II e durante il suo svolgimento hanno portato a riconoscere il tema ecumenico come parte dell’agenda conciliare, a rivolgere alle chiese cristiane l’invito a inviare osservatori delegati per assistere ai lavori conciliari, al dibattito conciliare sui temi decisivi per la comprensione delle relazione tra la Chiesa cattolica e le Chiese cristiane e alla sintesi della visione cattolica dell’ecumenismo formulata nel decreto Unitatis redintegratio. Nella seconda parte del corso sarà preso in esame anzitutto lo sviluppo dell’attività del Consiglio Ecumenico delle Chiese negli anni del Vaticano II e nei decenni successivi, mettendo in luce i temi centrali che hanno dominato il dibattito e, in particolare, l’orientamento della riflessione ecclesiologica all’interno della Commissione Fede e Costituzione, che a partire dal 1968 ha visto anche la presenza di rappresentanti della teologia cattolica. Saranno infine considerati, dal punto di vista del metodo e dei risultati conseguiti, i dialoghi bilaterali avviati dalla Chiesa cattolica con le grandi famiglie confessionali, fino alla firma nel 1999 della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione.


Bibliografia:

L. Jaeger, Il decreto conciliare sull’ecumenismo. Storia, contenuto e significato, Morcelliana, Brescia 1965; A. Maffeis, Il dialogo ecumenico, Queriniana, Brescia 2000; A. Maffeis (ed.), Dossier sulla giustificazione. La dichiarazione congiunta cattolico-luterana, commento e dibattito teologico, Queriniana, Brescia 2000; Paolo VI e l’ecumenismo. Colloquio internazionale di studio. Brescia, 25-26-27 settembre 1998, Istituto Paolo VI – Studium, Brescia – Roma 2001; M. Velati, Una difficile transizione. Il cattolicesimo tra unionismo ed ecumenismo (1952-1964), Il Mulino, Bologna 1996.

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