Teologia morale fondamentale – I

FTIS – Istituzionale
Baccalaureato

Teologia morale fondamentale – I
Codice Insegnamento: I-TM01
Anno di corso: 2
Tipo di insegnamento: OBBLIGATORIO
Crediti: 6
Ore: 48
Lingua in cui viene erogato il corso: Italiano
Metodo di insegnamento: Didattica formale/lezioni frontali
Tipo di esame: Prova Orale

Indirizzi

Docenti

Obiettivo:

Il corso si propone di presentare le questioni fondamentali che caratterizzano l’esperienza morale della coscienza credente. Si tratta di un tema che va al cuore non solo del vissuto del cristiano ma anche dell’esperienza universale dell’uomo di ogni tempo.


Programma:

L’oggetto fondamentale della trattazione si sviluppa intorno a quattro momenti, articolati sul rapporto costitutivo tra la coscienza e Dio, l’esperienza antropologica e la sua origine e destinazione teologica.

I. Un primo capitolo offrirà la presentazione sintetica dell’esperienza morale nella cultura postmoderna. Non si pensa l’universale se non a procedere dal singolare. Solo partendo dal contesto attuale è possibile confrontarsi con gli autori che ci hanno preceduto. Il credente di oggi, come accade in ogni tempo, si accosta alla storia e alla Bibbia unicamente a partire dalla propria cultura.

II. Sullo sfondo di tale contestualizzazione storico-culturale, il secondo capitolo presenterà una ripresa del sapere teologico-morale nella storia, anche in vista di un approfondimento della riflessione etica nel suo rapporto alla teologia tutta. La storia del pensiero, e ancor prima dell’esperienza morale, prenderà in considerazione lo sviluppo delle forme nelle quali la coscienza credente ha attuato e pensato il senso del suo agire in risposta all’evento di salvezza attestato nella Scrittura.

III. La terza parte metterà a tema, in due capitoli, il rapporto tra coscienza credente e Rivelazione biblica. L’interpretazione dell’Antico Testamento (III capitolo), nella triplice forma della Legge, profezia e sapienza, e nel suo nesso inscindibile al compimento cristologico (IV capitolo), ha una relazione costitutiva con la coscienza cristiana, poiché il testo rimane attuale nella misura in cui qualcuno lo accoglie e lo legge. A sua volta poi la ‘scrittura’ biblica – così come avviene per ogni testo, che apre un ‘mondo’ – non si esaurisce in se stessa ma dischiude l’evento della Rivelazione. L’iniziativa salvifica di Dio istituisce una relazione con l’uomo, per la quale questi è costituito come un interlocutore che è convocato ad una risposta decisiva per l’accadere del dono stesso di Dio.

IV. La quarta parte sarà dedicata alla riflessione sulla coscienza e il suo rapporto alla norma. L’idea di coscienza sarà proposta nella specifica accezione morale, in quanto libera e rappresentativa dell’uomo nella sua esigenza di totalità. La ‘coscienza’ è il soggetto, la persona, che patisce e agisce, e dispone di sé a fronte di un’istanza pratica che, anticipandola, le dischiude il suo compimento. Questa istanza è il bene. Essa risuona nell’esperienza della coscienza stessa, che si caratterizza per la sua qualità simultaneamente libera e interpellata. Nell’assolutezza di questa istanza riconosciamo l’originario profilo teologico della coscienza morale.


Avvertenze:

L’oggetto fondamentale della trattazione si sviluppa intorno a quattro momenti, articolati sul rapporto costitutivo tra la coscienza e Dio, l’esperienza antropologica e la sua origine e destinazione teologica.

I. Un primo capitolo offrirà la presentazione sintetica dell’esperienza morale nella cultura postmoderna. Non si pensa l’universale se non a procedere dal singolare. Solo partendo dal contesto attuale è possibile confrontarsi con gli autori che ci hanno preceduto. Il credente di oggi, come accade in ogni tempo, si accosta alla storia e alla Bibbia unicamente a partire dalla propria cultura.

II. Sullo sfondo di tale contestualizzazione storico-culturale, il secondo capitolo presenterà una ripresa del sapere teologico-morale nella storia, anche in vista di un approfondimento della riflessione etica nel suo rapporto alla teologia tutta. La storia del pensiero, e ancor prima dell’esperienza morale, prenderà in considerazione lo sviluppo delle forme nelle quali la coscienza credente ha attuato e pensato il senso del suo agire in risposta all’evento di salvezza attestato nella Scrittura.

III. La terza parte metterà a tema, in due capitoli, il rapporto tra coscienza credente e Rivelazione biblica. L’interpretazione dell’Antico Testamento (III capitolo), nella triplice forma della Legge, profezia e sapienza, e nel suo nesso inscindibile al compimento cristologico (IV capitolo), ha una relazione costitutiva con la coscienza cristiana, poiché il testo rimane attuale nella misura in cui qualcuno lo accoglie e lo legge. A sua volta poi la ‘scrittura’ biblica – così come avviene per ogni testo, che apre un ‘mondo’ – non si esaurisce in se stessa ma dischiude l’evento della Rivelazione. L’iniziativa salvifica di Dio istituisce una relazione con l’uomo, per la quale questi è costituito come un interlocutore che è convocato ad una risposta decisiva per l’accadere del dono stesso di Dio.

IV. La quarta parte sarà dedicata alla riflessione sulla coscienza e il suo rapporto alla norma. L’idea di coscienza sarà proposta nella specifica accezione morale, in quanto libera e rappresentativa dell’uomo nella sua esigenza di totalità. La ‘coscienza’ è il soggetto, la persona, che patisce e agisce, e dispone di sé a fronte di un’istanza pratica che, anticipandola, le dischiude il suo compimento. Questa istanza è il bene. Essa risuona nell’esperienza della coscienza stessa, che si caratterizza per la sua qualità simultaneamente libera e interpellata. Nell’assolutezza di questa istanza riconosciamo l’originario profilo teologico della coscienza morale.


Bibliografia:

M. Chiodi, Teologia morale fondamentale. Analisi storica, prospettive bibliche, questioni ermeneutiche, Queriniana, Brescia 2014; Id., L’identità narrativa ed etica nell’ontologia ermeneutica di P. Ricœur, «Teologia» 34 (2009) 385-415; Id., L’ermeneutica dell’azione. La ricerca di un’identità narrativa in P. Ricœur, in L’azione, fonte di novità. Teoria dell’azione e compimento della persona: ermeneutiche a confronto, Cantagalli, Siena 2010, 83-112. Per l’approfondimento dei singoli capitoli o di temi particolari: K. Demmer, Fondamenti di etica teologica, Cittadella, Assisi 2004; G. Angelini, Teologia morale fondamentale, Glossa, Milano 1999; A. Fumagalli, L’eco dello Spirito. Teologia della coscienza morale, Queriniana, Brescia 2012; P. Beauchamp, L’uno e l’altro Testamento. I, Paideia, Brescia 1985; R. Schnackenburg, Il messaggio morale del Nuovo Testamento, vol. I. Da Gesù alla chiesa primitiva, Paideia, Brescia 1989.

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