Teologia fondamentale

FTIS – Istituzionale
Baccalaureato

Teologia fondamentale
Codice Insegnamento: I-TF01
Anno di corso: 1
Tipo di insegnamento: OBBLIGATORIO
Crediti: 8
Ore: 60
Lingua in cui viene erogato il corso: Italiano
Metodo di insegnamento: Didattica formale/lezioni frontali
Tipo di esame: Prova Orale

Indirizzi

Docenti

Obiettivo:

Il corso vuole introdurre all’ambito teologico-fondamentale, mediante la presentazione delle principali tematiche di tale settore del sapere teologico (rivelazione, credibilità, fede, mediazione ecclesiale) e l’illustrazione delle più rilevanti questioni teoriche che – all’interno di esso – si pongono. Mentre intende stimolare negli studenti una prima riflessione su questi temi e rilanciare l’indagine personale sui medesimi – anche presentando gli strumenti essenziali per una ricerca –, il corso desidera favorire un più agevole approccio allo studio della teologia sistematica.


Programma:

1. Nel momento introduttivo, mediante una sintetica disamina dello sviluppo storico dell’istanza teologico-fondamentale, che si sofferma – in particolare – sull’impostazione classica del trattato di apologetica, si cerca un approccio iniziale alla disciplina, disegnando un primo abbozzo del corso, evidenziando le questioni “materiali” che occupano l’odierna teologia fondamentale e accennando alle dinamiche teoriche di fondo che la innervano.
2. La parte riguardante la rivelazione è dedicata – innanzitutto – ad illustrare l’idea di rivelazione attraverso la ripresa della lezione biblica e la lettura della Costituzione Dei Verbum del Vaticano II (nel confronto con la Costituzione Dei Filius del Concilio Vaticano I). Il guadagno di una concezione cristocentrica, storica e personalistica della rivelazione apre la via ad una fenomenologia di Gesù, che riconosce il suo centro nella manifestazione di Dio come dedizione. Il contenuto della rivelazione cristiana è il mistero del «Dio capovolto».
3. La sezione sulla credibilità è governata dal principio estetico. Il principio esprime l’incomparabile bellezza del «Dio capovolto», cuore del cristianesimo e punto sorgivo della sua credibilità. Ad esso sono ricondotte le altre tre “vie” considerate (e presentate anche nel loro specifico sviluppo): verità storica, verifica esistenziale e valore universale.
4. La disanima della fede è strutturata dalla coppia concettuale fede testimoniale/fede che salva. La categoria di fede che salva trova una sua importante articolazione nella teoria della coscienza credente. La categoria di fede testimoniale guida invece la lettura della mediazione ecclesiale della rivelazione.
Sul primo versante, viene articolato un percorso che si svolge attraverso due snodi decisivi: fede e ragione (con la critica al modello moderno dell’alternativa) e fede e fiducia (come passaggio chiave per l’oltrepassamento di tale modello e la comprensione della fede come condizione costitutiva e strutturante la coscienza). La teoria della coscienza credente appare come la proposta teorica più capace di raccogliere le istanze essenziali che emergono dalla disamina degli snodi indicati.
5. La categoria di fede testimoniale introduce alla comprensione del compito della Chiesa in ordine all’accesso alla rivelazione. Dopo aver offerto una chiarificazione teorica dell’idea di testimonianza e aver precisato come attraverso di essa si voglia anche ripensare la problematica della tradizione, il corso si sofferma sui caratteri e le dinamiche essenziali della testimonianza ecclesiale, per individuare – infine – le strutture essenziali della Chiesa come istituzione testimoniale (parola, relazione, sacramento).


Avvertenze:

1. Nel momento introduttivo, mediante una sintetica disamina dello sviluppo storico dell’istanza teologico-fondamentale, che si sofferma – in particolare – sull’impostazione classica del trattato di apologetica, si cerca un approccio iniziale alla disciplina, disegnando un primo abbozzo del corso, evidenziando le questioni “materiali” che occupano l’odierna teologia fondamentale e accennando alle dinamiche teoriche di fondo che la innervano.
2. La parte riguardante la rivelazione è dedicata – innanzitutto – ad illustrare l’idea di rivelazione attraverso la ripresa della lezione biblica e la lettura della Costituzione Dei Verbum del Vaticano II (nel confronto con la Costituzione Dei Filius del Concilio Vaticano I). Il guadagno di una concezione cristocentrica, storica e personalistica della rivelazione apre la via ad una fenomenologia di Gesù, che riconosce il suo centro nella manifestazione di Dio come dedizione. Il contenuto della rivelazione cristiana è il mistero del «Dio capovolto».
3. La sezione sulla credibilità è governata dal principio estetico. Il principio esprime l’incomparabile bellezza del «Dio capovolto», cuore del cristianesimo e punto sorgivo della sua credibilità. Ad esso sono ricondotte le altre tre “vie” considerate (e presentate anche nel loro specifico sviluppo): verità storica, verifica esistenziale e valore universale.
4. La disanima della fede è strutturata dalla coppia concettuale fede testimoniale/fede che salva. La categoria di fede che salva trova una sua importante articolazione nella teoria della coscienza credente. La categoria di fede testimoniale guida invece la lettura della mediazione ecclesiale della rivelazione.
Sul primo versante, viene articolato un percorso che si svolge attraverso due snodi decisivi: fede e ragione (con la critica al modello moderno dell’alternativa) e fede e fiducia (come passaggio chiave per l’oltrepassamento di tale modello e la comprensione della fede come condizione costitutiva e strutturante la coscienza). La teoria della coscienza credente appare come la proposta teorica più capace di raccogliere le istanze essenziali che emergono dalla disamina degli snodi indicati.
5. La categoria di fede testimoniale introduce alla comprensione del compito della Chiesa in ordine all’accesso alla rivelazione. Dopo aver offerto una chiarificazione teorica dell’idea di testimonianza e aver precisato come attraverso di essa si voglia anche ripensare la problematica della tradizione, il corso si sofferma sui caratteri e le dinamiche essenziali della testimonianza ecclesiale, per individuare – infine – le strutture essenziali della Chiesa come istituzione testimoniale (parola, relazione, sacramento).


Bibliografia:

B. Maggioni – E. Prato, Il Dio capovolto. La novità cristiana: percorso di teologia fondamentale, Cittadella, Assisi 20152; P. Sequeri, L’idea della fede. Trattato di teologia fondamentale, Glossa, Milano 2002; Id., Il Dio affidabile. Saggio di teologia fondamentale, presentazione di G. Colombo, Queriniana, Brescia 20084; M. Epis, Teologia fondamentale. La ratio della fede cristiana, Queriniana, Brescia 2009.

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