Cristologia – I

FTIS – Istituzionale
Baccalaureato

Cristologia – I
Codice Insegnamento: I-TS01
Anno di corso: 2
Tipo di insegnamento: OBBLIGATORIO
Crediti: 6
Ore: 48
Lingua in cui viene erogato il corso: Italiano
Metodo di insegnamento: Didattica formale/lezioni frontali
Tipo di esame: Prova Orale

Indirizzi

Docenti

Obiettivo:

Lo scopo del corso è quello di introdurre alla comprensione della formula di fede cristologica: «Gesù è il Cristo, ovvero, il compimento delle promesse di Dio all’uomo, in quanto è il Figlio di Dio tra noi». La comprensione di questa formula fondamentale della fede esprime le dimensioni della relazione con Gesù e chiede una triplice competenza nell’alunno: una competenza biblica (Scrittura), una competenza storico-ermeneutica e dottrinale (i dogmi della Chiesa) e una competenza speculativa (che offre una visione coerente del mistero del Dio fatto uomo per la nostra salvezza). Col termine «competenza» si intende aiutare a imparare il senso e l’uso di alcuni termini tecnici, la logica inscritta nella concettualità dogmatica e infine le dimensioni della visione del mondo e del mistero propiziata dalla fede in Gesù Cristo, salvatore unico e definitivo proprio perché Verbo incarnato.


Programma:

Se questo è lo scopo del percorso, le scansioni sono quelle della teologia sistematica, ossia di un certo procedimento che prevede un’introduzione, che vuole offrire il quadro della problematica con le domande che la costituiscono e gli autori di riferimento: una parte biblica fondativa, in cui si leggono le Scritture alla luce del compimento in Cristo; una parte storico-dogmatica, che aiuta a conoscere le principali verità di fede sull’argomento (ossia le regole linguistiche e concettuali che dischiudono il corretto campo semantico, in cui è possibile percepire la realtà che c’è in gioco). La parte storico-dogmatica ed ermeneutica è costruita attorno ai principali contesti epocali in cui ha lavorato la speculazione teologica e rimanda a capitoli centrali della cristologia (il dogma dell’unione ipostatica, le teorie della redenzione, la posizione di Cristo nell’epoca del pluralismo religioso).
Presentiamo quindi l’indice generale e alcune indicazioni bibliografiche. Si tratta di strumenti minimi per raggiungere il fine ed elaborare la competenza individuata. Altri strumenti saranno forniti lungo il percorso.

PREMESSA: IL LUOGO DELLA QUESTIONE CRISTOLOGICA E LE SUE DI-MENSIONI

1. L’attuale situazione della fede in Gesù Cristo.
2. La questione del punto di partenza della Cristologia e del suo oggetto.

BIBBIA E CRISTOLOGIA
Dai sensi della Scrittura all’ermeneutica della testimonianza pa-squale

1. I sensi della Scrittura e la Cristologia.
2. Un modello di comprensione del rapporto tra senso letterale e sopraletterale.
3. La recente «esplosione» dell’ovvietà del senso letterale.
4. L’ermeneutica della testimonianza.

NOTE DI CRISTOLOGIA BIBLICA – I DUE POLI COSTITUTIVI DELLA FEDE CRISTOLOGICA NEOTESTAMENTARIA: LA CONFESSIONE E LA NARRAZIONE

1. La confessione del risorto e le sue forme: omologie, kerigma e inni.
1.1. Il materiale neotestamentario (l’omologia, il kerigma, l’inno).
1.2. La legge di sviluppo e il contenuto cristologico delle omologie.
2. La narrazione confessante: la memoria del ministero pubblico del Gesù prepasquale.
2.1. Dalla confessione alla narrazione: ragioni del passaggio dal kerigma al Vangelo.
2.2. Il senso teologico del racconto: la strategia del racconto e l’identità narrativa di Gesù.
2.3. La vicenda di Gesù nella narrazione confessante della Chiesa.

LA CRISTOLOGIA PATRISTICO-CONCILIARE

1. Linee di sviluppo della Cristologia patristica: alcune interpretazioni.
1.1. Il senso della trasformazione della formula di fede.
1.2. Spunti per una ricostruzione delle origini della cristologia patristica.
1.3. La ricostruzione della cristologia dei Padri.
2. Fede in Cristo e domanda cristologica nei Padri fino a Cal-cedonia.
2.1. Implicazioni cristologiche della controversia ariana.
2.2. La questione formalmente cristologica: la crisi apollinarista.
2.3. Cirillo e Nestorio: il discernimento di Efeso e il «Tomus unionis».
3. Il Concilio di Calcedonia e la crisi monofisita.
3.1. Il monofisimo di Eutiche.
3.2. Il Concilio di Calcedonia.
3.3. L’ermeneutica dogmatica di Calcedonia: il Costantinopolitano II.
3.4. La crisi monotelita: il concilio Lateranense del 649 e il Co-stantinopolitano III.
4. Il modello calcedonese e la critica recente.
4.1. La formalizzazione metafisica del modello calcedonese: il problema speculativo dell’unità di Cristo.
4.2. L’assunzione metafisica del problema speculativo dell’unità di Cristo: il contributo della Scolastica.
4.3. Nuove proposte teologiche sul mistero dell’unità di Cristo.

GESÙ NOSTRA SALVEZZA: LA DOTTRINA DELLA REDENZIONE

1. Lo sviluppo storico della soteriologia
1.1. Le principali metafore soteriologiche dell’epoca dei Padri.
1.2. Le teorie medievali della redenzione.
1.3. La dottrina della redenzione dalla Riforma al periodo moderno.
1.4. La soteriologia cattolica contemporanea.
1.5. La crisi attuale della dottrina cristiana della redenzione.

2. Verso l’unità di senso nella comprensione cristologica della salvezza.
2.1. La logica del discorso: Gesù mediatore definitivo.
2.2. Gesù previde la sua morte e le diede un significato salvifi-co?

LA CRISTOLOGIA NEL COSTESTO DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO

1. L’esigenza di deassolutizzare la cristologia.
1.1. Un mutamento di coscienza epocale.
1.2. Deassolutizzare la cristologia.
2. Gesù Cristo di fronte alle altre religioni.
2.1. Il problema dell’universalità della salvezza: cristocentri-smo-teocentrismo-soteriocentrismo.
2.2. Revisioni della pretesa unicità di Gesù: salvatore esclusivo, costitutivo, normativo, relativo, facoltativo.
3. Il discernimento magisteriale: l’intervento della «Dominus Jesus».

PARTE SISTEMATICA
Linee fondamentali di una Cristologia di Gesù

1. L’esigenza: ciò che c’è in gioco nella cristologia.
2. La tesi fondamentale.
3. Il senso e le dimensioni della tesi: esplicitazione della logica sottesa.
4. Per un discorso dialettico sull’identità di Gesù.
5. Il mistero di Gesù Cristo.


Avvertenze:

Se questo è lo scopo del percorso, le scansioni sono quelle della teologia sistematica, ossia di un certo procedimento che prevede un’introduzione, che vuole offrire il quadro della problematica con le domande che la costituiscono e gli autori di riferimento: una parte biblica fondativa, in cui si leggono le Scritture alla luce del compimento in Cristo; una parte storico-dogmatica, che aiuta a conoscere le principali verità di fede sull’argomento (ossia le regole linguistiche e concettuali che dischiudono il corretto campo semantico, in cui è possibile percepire la realtà che c’è in gioco). La parte storico-dogmatica ed ermeneutica è costruita attorno ai principali contesti epocali in cui ha lavorato la speculazione teologica e rimanda a capitoli centrali della cristologia (il dogma dell’unione ipostatica, le teorie della redenzione, la posizione di Cristo nell’epoca del pluralismo religioso).
Presentiamo quindi l’indice generale e alcune indicazioni bibliografiche. Si tratta di strumenti minimi per raggiungere il fine ed elaborare la competenza individuata. Altri strumenti saranno forniti lungo il percorso.

PREMESSA: IL LUOGO DELLA QUESTIONE CRISTOLOGICA E LE SUE DI-MENSIONI

1. L’attuale situazione della fede in Gesù Cristo.
2. La questione del punto di partenza della Cristologia e del suo oggetto.

BIBBIA E CRISTOLOGIA
Dai sensi della Scrittura all’ermeneutica della testimonianza pa-squale

1. I sensi della Scrittura e la Cristologia.
2. Un modello di comprensione del rapporto tra senso letterale e sopraletterale.
3. La recente «esplosione» dell’ovvietà del senso letterale.
4. L’ermeneutica della testimonianza.

NOTE DI CRISTOLOGIA BIBLICA – I DUE POLI COSTITUTIVI DELLA FEDE CRISTOLOGICA NEOTESTAMENTARIA: LA CONFESSIONE E LA NARRAZIONE

1. La confessione del risorto e le sue forme: omologie, kerigma e inni.
1.1. Il materiale neotestamentario (l’omologia, il kerigma, l’inno).
1.2. La legge di sviluppo e il contenuto cristologico delle omologie.
2. La narrazione confessante: la memoria del ministero pubblico del Gesù prepasquale.
2.1. Dalla confessione alla narrazione: ragioni del passaggio dal kerigma al Vangelo.
2.2. Il senso teologico del racconto: la strategia del racconto e l’identità narrativa di Gesù.
2.3. La vicenda di Gesù nella narrazione confessante della Chiesa.

LA CRISTOLOGIA PATRISTICO-CONCILIARE

1. Linee di sviluppo della Cristologia patristica: alcune interpretazioni.
1.1. Il senso della trasformazione della formula di fede.
1.2. Spunti per una ricostruzione delle origini della cristologia patristica.
1.3. La ricostruzione della cristologia dei Padri.
2. Fede in Cristo e domanda cristologica nei Padri fino a Cal-cedonia.
2.1. Implicazioni cristologiche della controversia ariana.
2.2. La questione formalmente cristologica: la crisi apollinarista.
2.3. Cirillo e Nestorio: il discernimento di Efeso e il «Tomus unionis».
3. Il Concilio di Calcedonia e la crisi monofisita.
3.1. Il monofisimo di Eutiche.
3.2. Il Concilio di Calcedonia.
3.3. L’ermeneutica dogmatica di Calcedonia: il Costantinopolitano II.
3.4. La crisi monotelita: il concilio Lateranense del 649 e il Co-stantinopolitano III.
4. Il modello calcedonese e la critica recente.
4.1. La formalizzazione metafisica del modello calcedonese: il problema speculativo dell’unità di Cristo.
4.2. L’assunzione metafisica del problema speculativo dell’unità di Cristo: il contributo della Scolastica.
4.3. Nuove proposte teologiche sul mistero dell’unità di Cristo.

GESÙ NOSTRA SALVEZZA: LA DOTTRINA DELLA REDENZIONE

1. Lo sviluppo storico della soteriologia
1.1. Le principali metafore soteriologiche dell’epoca dei Padri.
1.2. Le teorie medievali della redenzione.
1.3. La dottrina della redenzione dalla Riforma al periodo moderno.
1.4. La soteriologia cattolica contemporanea.
1.5. La crisi attuale della dottrina cristiana della redenzione.

2. Verso l’unità di senso nella comprensione cristologica della salvezza.
2.1. La logica del discorso: Gesù mediatore definitivo.
2.2. Gesù previde la sua morte e le diede un significato salvifi-co?

LA CRISTOLOGIA NEL COSTESTO DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO

1. L’esigenza di deassolutizzare la cristologia.
1.1. Un mutamento di coscienza epocale.
1.2. Deassolutizzare la cristologia.
2. Gesù Cristo di fronte alle altre religioni.
2.1. Il problema dell’universalità della salvezza: cristocentri-smo-teocentrismo-soteriocentrismo.
2.2. Revisioni della pretesa unicità di Gesù: salvatore esclusivo, costitutivo, normativo, relativo, facoltativo.
3. Il discernimento magisteriale: l’intervento della «Dominus Jesus».

PARTE SISTEMATICA
Linee fondamentali di una Cristologia di Gesù

1. L’esigenza: ciò che c’è in gioco nella cristologia.
2. La tesi fondamentale.
3. Il senso e le dimensioni della tesi: esplicitazione della logica sottesa.
4. Per un discorso dialettico sull’identità di Gesù.
5. Il mistero di Gesù Cristo.


Bibliografia:

A. Cozzi, Conoscere Gesù Cristo nella fede, Cittadella, Assisi 2007; G. Theissen – A. Merz, Il Gesù storico. Un manuale, Queriniana, Brescia 1999; B. Sesboüé, Gesù Cristo l’unico mediatore. Saggio sulla redenzione e la salvezza 1: Problematica e rilettura dottrinale, Edizioni Paoline, Cinisello B. 1990; Commissione Teologica Internazionale, Quaestiones selectae de Cristologia (1980), in Enchiridion Vaticanum 7, EDB, Bologna 1982, nn. 631-694; Commissione Teologica Internazionale, De Iesu autoconscientia (1986), in Enchiridion Vaticanum 10, EDB, Bologna 1989, nn. 681-723; Commissione Teologica Internazionale, Il cristianesimo e le religioni, «La Civiltà Cattolica» 1 (1997) 146-183.

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